Creatività
Pensavo l'altro giorno, che la creatività somiglia all'acqua.
C'è l'acqua della falda freatica: è poco profonda, la trovi facilmente, in fondo basta scavare un po'.
Sotto, più in basso, molto più in basso, c'è l'acqua dei bacini artesiani, che si raggiunge con i pozzi artesiani: è quella che zampilla, senza pompe, che quando la raggiungi spinge verso l'alto e risale il condotto, fino alla superficie. Tu metti sotto il bicchiere, e bevi.
Ce n'era uno vicino a casa, di pozzo artesiano, quando ero bambino. Da un tubo umile, che saliva dal terreno, sgorgava sempre l'acqua.
Ce n'è uno, a Parigi, di pozzo artesiano, che mi è rimasto in mente: sta alla Butte-aux-Cailles, un quartiere periferico, in cui si sente che Parigi è molto molto vicina. Sta in una piccola piazza, vicino ad una piscina: l'acqua delle vasche viene dallo stesso pozzo. A parte la bellezza del luogo, e quella architettonica degli edifici della piscina, ci sono i numeri, del pozzo, che metto in fila con una certa impressione: l'acqua, dopo lunghi scavi e interruzioni e riprese di scavi ha iniziato a zampillare nel 1904, risalendo da 582 metri di profondità, dov'è conservata da decine di migliaia di anni, tra strati di argilla nera, a una pressione che arriva a 60 bar. Brividi. Sipario.
Anzi no.
Crea.
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