Dentro il Gargano c’è la Foresta Umbra e—fidati di me—tu ora posi il telefono lì sul tavolo, spegni il computer e ci vai.
Ci arrivi in macchina, salendo dalla costa: man mano che avanzi, alberi sempre più grandi e più densi prendono il posto di… tutto. Dal niente, al bosco, alla foresta vera e propria. Ad un certo punto l’ombra diventa tangibile e tu ci sbatti dentro: ti tornerà in mente di quando eri bambino e un’ondata di freddo ti si rovesciava addosso quando d’estate aprivi la porta del frigo di nonna.
La zona del laghetto in foto è spesso sovraffollata: procedi avanti, ci sono i daini, un piccolo museo e un forestale gentile che ti racconta di quando ha allevato un gufo, di quella volta in cui ha cresciuto una cucciolata di volpi. E di come ha dovuto alzare la voce per mandarle via una volta cresciute, perché si erano affezionate.
Tu prendi uno dei sentieri che attraversano la foresta: c’è una natura potente intorno, una fontana antica persa nel bosco, il rumore lontano dei picchi che scavano i tronchi.
Fujifilm X-T1 — f/9.0, 0.01 sec (1/105), ISO 200.
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